Partita come scommessa, Pizza Travel ora è una bella realtà a Tombazosana, frazione nel comune di Ronco all’Adige. Luca Taddei, giovane ristoratore di 36 anni, ha conciliato il suo amore per la pizza con la grande passione per i viaggi, da cui, appunto, prende il nome l’attività. «Ho iniziato quest'avventura un po’ per gioco, nel senso che non avrei mai pensato di aprire una pizzeria. Però, la pizza mi ha sempre dato quel senso di felicità, di spensieratezza», racconta Luca, navigando tra i ricordi, «da piccoli, mangiarla regalava un immancabile momento di serenità». Dalla pizza come momento celebrativo e familiare, a un'idea balenata tra Luca e sua mamma, Luisa. «Quattro, cinque anni fa, con mia madre, ci siamo detti: perché non prendiamo un forno a legna?». Luca ha portato inizialmente la passione a casa propria, prima di farla diventare vera e propria professione. «Una volta finiti i lavori, si è aperto un mondo per me. Ho iniziato a frequentare corsi, come l’accademia per pizzaioli a Verona» Così partecipa e arriva primo, guadagnandosi la possibilità di frequentarne altri. L'esperienza e la comprensione dei trucchi del mestiere, oltre che all’insistito suggerimento di amici, convincono la famiglia Taddei ad avviare un'attività. «A Tombazosana saremo in 600 abitanti», prosegue, «e non c’è una vera e propria pizzeria. Alla fine ho deciso di buttarmi: avendo acquistato una casa, ho optato per ristrutturare il piano terra ed è nata Pizza Travel, d'asporto e a domicilio». Luca propone tre diverse modalità di pizza, che corrispondono a tre tipi di impasto diversi. «Abbiamo la tonda classica, al taglio e la pizza scrocchiarella. Quest’ultima sta avendo un grande successo, è un impasto ad alta idratazione, all’80 per cento. Il risultato è una pizza croccante e leggera. Inizialmente la gente non era convinta, poi, una volta provata si sono innamorati». Per la pizza al taglio, Luca utilizza una farina debole, con 24 ore di lievitazione, per la scrocchiarella si passa alle 48, con l'utilizzo di un fermento in pre impasto, mentre la tonda con l'impasto classico. «A me importa particolarmente che la pizza arrivi buona e calda a casa del cliente. Quindi cerco sempre di cuocere la pizza tenendola a temperatura un po’ più bassa, per evitare il famoso effetto gomma». Una miriade di gusti, tra le pizze classiche e le speciali. «Quest’ultime portano tutti i nomi di città che ho visitato, avendo una grande passione per i viaggi». I clienti di Pizza Travel vanno matti per la Londra. «È a base di crema di zucca, ricotta, monte veronese e speck». Una delizia per il palato che viene adattata anche in base agli ingredienti stagionali. «Come quella che abbiamo lanciato di recente con pere, gorgonzola e noci». Luca è venuto a sapere dell'iniziativa La Pizzeria dell’anno tramite i genitori, precisamente grazie a papà Ivano, fedele lettore del quotidiano. «Mio padre mi chiama e mi racconta dell'iniziativa. Ci siamo detti “proviamoci”. Da lì iniziati i primi tagliandi, i clienti hanno cominciato a portare pacchi di tagliandi o metterli nella cassetta delle poste». Luca percepisce l’affetto dei clienti, «soprattutto in questi momenti iniziative come questa uniscono. Ho visto anche il sindaco entrare a portarmi i tagliandi. È una grande soddisfazione per tutti noi, ci sono tantissime persone che mi hanno dato una mano, i miei genitori in primis, ma anche mio zio Cesare e i miei cari amici Andrea e Nicola». •.
Sorpresa Pizza Travel «Il primo forno a legna fu un colpo di fulmine»
