La storia della pizzeria Asso de Cope, a Villafranca, inizia nel 2010. Ed è così, per altro, che comincia anche una sorta di cambio di tendenze pure in tutto il paese. Perché sarà pure una fatalità, ma da quel momento, a Villafranca, tante nuove pizzerie pian piano si sono prese gli angoli della città. Ce n’è uno, però, diverso dagli altri. L’Asso de Cope, infatti, ha una vista privilegiata sul castello: imponente e padrone del paese di giorno, maestoso ed elegante con il buio. Fra concerti e manifestazioni le mura scaligere raccolgono al loro interno il centro pulsante della vita villafranchese. È lui il simbolo indiscusso che rende la città unica. In mezzo a questo contesto, quasi a formarne un contorno diventandone però parte integrante, Giovanni Bertoni ha deciso di aprire la sua pizzeria. Locale che, fra birre, vini, forno a legna e tantissimi colori, ha già ricevuto i primi punti nella speciale classifica del nostro giornale. L’iniziativa che porterà a scoprire le pizzerie più amate dai veronesi si sta delineando con le prime preferenze e l’Asso sta già dicendo la sua con diversi tagliandi. E, come dice lo stesso Bertoni parlando del progetto de L’Arena, questa è una «guida» che aiuta i clienti a scegliere le migliori pizze sparse ovunque fra città e provincia. Pochi punti ma precisi. È questo il punto di forza – fare un gioco di parole con il nome del locale sarebbe banale - dell’Asso de Cope. «Noi puntiamo forte sulla qualità dei prodotti», spiega il gestore che si muove nel mondo delle pizzerie da oltre quindici anni. «Li selezioniamo tutti con cura e scegliamo rigorosamente solo quelli italiani». Gli affettati fuori cottura, il forno a legna sono altre caratteristiche che – almeno stando a quanto arrivato alla nostra redazione - rendono particolare e apprezzata la pizza di Villafranca all’ombra del castello. Prodotti, per altro, solo di stagione come spiega Bertoni mentre il suo pizzaiolo di fiducia, Leonardo Parini, con mani veloci sta sistemando sulla base il pomodoro facendo ampi, ma precisi, cerchi con il cucchiaio. «Proponiamo sempre abbinamenti particolari con le nostre pizze. Sia di vini che di birre artigianali, una delle mie passioni», aggiunge il titolare indicando con la mano la vasta selezione in vista all’ingresso. Negli anni la clientela dell’Asso de Cope, confessa Bertoni, non è cambiata più di tanto. Sia nella tipologia che nelle richieste. C’è, però, un dato che non passa inosservato: «Lavoriamo molto con i villafranchesi, ma soprattutto con gente che arriva qui dall’hinterland. Ci sono clienti dei paesi vicini e non solo: questo è sicuramente un motivo d’orgoglio per me. È bello», aggiunge, «sapere che la gente si muove apposta per venire a mangiare nella tua pizzeria. Perchè oltre alla pizza apprezzano il nostro servizio, un sorriso e quella simpatia che non guasta mai». Anche lingue straniere, di tanto in tanto, se ne sentono fra i tavoli dell’Asso: «Sono quelli che arrivano dalla città, da Valeggio e dal Lago», dice il gestore. «Dessert direttamente dalle pasticcerie locali, impasti con farine di farro, integrale e orzo sono le nostre offerte e penso che questo la gente lo apprezzi», sottolinea. Anche se l’iniziativa è appena iniziata è possibile intravedere i primi segnali e capire quali siano le pizzerie che, fino alla fine, potranno contendersi il primato. «Credo che sia un bel progetto», conclude Bertoni, «per dare visibilità a chi fa questo lavoro, dopo il periodo che abbiamo passato. Ma soprattutto è una guida, un modo per far conoscere anche realtà nuove e nuovi modi di proporre la pizza». «Il tutto», conclude con un sorriso, «a prescindere da una possibile vittoria. Anche se sarebbe bello». •.
Qualità e simpatia C’è un Asso de Cope all’ombra del Castello
