Nel cuore di Albisano, tra gli antichi e colorati vicoli del borgo, la famiglia Pozzani gestisce la Pizzeria Le Tavernette da più di 35 anni. Un’affascinante storia che ha inizio nel 1982, quando quello che in origine veniva utilizzato come stalla e fienile, divenne uno dei locali più conosciuti della frazione di Torri del Benaco. Dopo più di due anni di lavori in Via Corrubbio 12, furono Virgilio, il titolare, e sua moglie, Luisa, a intraprendere i primi passi nel mondo della ristorazione, aprendo il locale nel luglio 1985. «Siamo partiti mia moglie ed io. I nostri figli, che ora lavorano con noi, avevano sei mesi il più piccolo, Federico, un anno e sei mesi Linda e quattro anni Valeria», racconta il ristoratore. «Siamo andati avanti anche con l'aiuto dei genitori: mio papà lavapiatti, mia mamma al ristorante. Io ho imparato subito in due mesi a fare le pizze, avendo preso un pizzaiolo da Amalfi. Poi con il passare del tempo sono cresciuti i figli e adesso siamo mia moglie e loro tre, oltre che i nostri collaboratori». L'affetto del nucleo familiare si riflette in una cucina studiata per coccolare il cliente. «Da 35, 36 anni possiamo vantare di aver utilizzato lo stesso mulino, con le stesse modalità di impasto. Abbiamo tre tipi di farina: di tipo uno, la classica e quelle di soia e integrale, più leggere e digeribili. La lievitazione dell'impasto supera le ventiquattro ore», spiegano Virgilio e Federico. «Noi siamo partiti con forni a legna e continuiamo anche oggi così. Abbiamo due forni girevoli che sono stati dati da un'azienda di Verona che li ha portati in tutto il mondo, sono forni molto prestanti». Un menù da oltre 40 pizze, anche se spesso confessa Pozzani «i clienti più affezionati se la fanno loro la pizza, anche in base agli ingredienti stagionali che cambiano per garantire la freschezza». Come, ad esempio, la pizza della casa, a base di tonno fresco e cipolla di Tropea caramellata. Da qualche anno il menù è stato implementato dall’aggiunta della pizza al taglio. «Per il momento vendo solo una banda o mezza banda, non ho la pizzeria al taglio, però da qualche anno ci siamo dedicati e piace parecchio». Oltre a una vasta scelta di pizza, non mancano primi e secondi. «Abbiamo diverse scelte, come le lasagne al forno che aveva cominciato a fare la mamma e che fa mia moglie ora, nel rispetto della tradizione. Oppure vari secondi, come la selvaggina, e una scelta di dolci». Le due terrazze presenti nel locale regalano scorci indimenticabili ai clienti: dai colori del borgo, tra le cui mura staglia il campanile della chiesa di San Martino, alla quiete del lago di Garda, il tutto spesso impreziosito da tramonti mozzafiato. «Abbiamo la terrazza panoramica che usiamo nei mesi estivi, da 120 posti, poi l'interno da circa 80 e la terrazza da una cinquantina», spiega il titolare. La gestione familiare è il tratto distintivo. «Essere tra di noi è importante, siamo in cinque, per cui se anche io non riesco a esserci sanno bene come districarsi. Di solito faccio io l'impasto, ma in mia assenza se ne occupa mio figlio, sono contento per tutta la mia famiglia e per quello che hanno imparato». Una dedica di Virgilio va anche a chi, oltre al nucleo familiare, ha contribuito negli anni al duro lavoro. «Alla base del mio successo c'è anche il merito dei miei collaboratori, quelli fissi come Sara e Cristian e i stagionali come Cinzia e Alì». •.
Le Tavernette al gusto di novità e tradizione con il mulino di sempre
