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Ha premi come pizzaiolo dagli States alla Cina Adesso Conte cerca voti

I PROTAGONISTI 28 dic 2021

Giuseppe Conte, per gli amici Pino, imprenditore e ristoratore che da più di quarant'anni si destreggia nell'arte della pizza, è il titolare de La Conchiglia, attività di via Leoncino. Il ristoratore ha un lungo background alle spalle. «La mia storia inizia a 12 anni», racconta, «sono venuto dalla Calabria con voglia di imparare. Quando ero piccolo, mio papà lavorava come cuoco sul lago di Garda. Ho iniziato nella pizzeria a Costermano, al Miralago, come lavapiatti, poi quando l'aiuto pizzaiolo è andato via sono subentrato io. L'amore per la ristorazione è di famiglia: da bambino guardavo mia madre, ricordo che l'aiutavo a fare gli gnocchi con il ferro da maglia, arrotondandoli e stendendoli». La storia Giuseppe prosegue, spiegando gli albori dell'attività in centro storico. «Mia sorella aveva un ristorante a Bardolino, sempre La Conchiglia. Quando avevo 19 anni mi chiese di darle una mano a fare le pizze. Andata via lei, sono rimasto io, per una ventina d'anni. Poi ho avuto l'occasione di conoscere Pietro Tuppini, il proprietario dei locali in via Leoncino, e ora sono 10 anni che sono in centro». La peculiarità de La Conchiglia è sicuramente la vasta e curiosa scelta di impasti. «Abbiamo oltre quindici tipi di impasti particolari come all'amarone, zafferano, prosecco, solo per citarne alcuni, con un'ampia scelta: dalla focaccia, alla pinza, alla pizza alla pala». Per ogni tipologia una lavorazione diversa. Dal pre impasto riposato 19-20 ore della pizza alla pala, alla pinza con 48 ore di maturazione e altrettante di lievitazione: si trova di tutto alla Conchiglia, con una scelta così vasta da mettere in crisi ogni goloso. La passione L'amore per la pizza ha portato Conte a mettersi alla prova in ogni modo possibile, per poi proporre i frutti del proprio duro lavoro ai clienti. «Ho fatto i mondiali di pizza, come ogni anno, e sono arrivato primo parecchie volte: primo posto come velocità, presentazione della pizza, pizza in teglia. Ho fatto gare anche a Las Vegas. Ho chiuso contratti dalla Cina, da 7 anni, dove faccio da supervisore per una catena di supermercati a Pechino». Il cliente Non fatevi ingannare dai tanti titoli e dal lato imprenditoriale: a Giuseppe, più di tutto, importa il cliente. «Inutile vincere premi se poi la pizza e non è buona», sottolinea. Pino da quasi sei anni partecipa come giudice alle gare della Scuola Italiana Pizzaioli, ma spesso è proprio lui a cercare il giudizio di...piccoli critici. «Prima delle gare mi organizzavo con le mamme e preparavo le pizze. Se qualcosa era troppo forte, la cambiavo: i bambini hanno il palato delicato, sono schietti, onesti, e sono stati la mia potenza, oltre la mia famiglia». Giuseppe ha più di una storia da raccontare in merito alla partecipazione a La Pizzeria dell'anno. «L'altro giorno è venuta una signora dalla Valpolicella e ha girato le pizzerie che concorrono. Mi ha portato 11mila punti e mi fa "questa vale la mia busta". Anche due signori da Peschiera hanno fatto la colletta dei punti: 46.000. Io giornalmente faccio una marea di studenti e i più affezionati mi firmano i tagliandi». Il giro di voti e la grande mole di lavoro a La Conchiglia non è merito solo di Giuseppe, a detta del titolare. «Ringrazio le mie due bimbe, Deborah e Emily, mia moglie Franca, oltre alle due collaboratrici Helam e Sanà. Ringrazio anche l'associazione Pesca Sportiva Veronello e Garisti, di Verona, per la grande mano che mi danno. Se arriviamo primi», promette Conte, «metto un tavolino fuori dal locale con pizza per tutti, con ogni tipo di impasto, per due ore»..

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