L’amore per il territorio, la passione per i prodotti tipici si fondono in cucina, tra i fornelli. E negli impasti. La pizzeria Picoverde, locale in cima alla collina di Custoza, a Sommacampagna, che prende il nome degli impianti inaugurati nel 1973, è fra quelle in gara nel contest del nostro giornale. Per descrivere i piatti del ristorante e pizzeria Picoverde il direttore, Simone Cinarelli, inizia parlando del prodotto tipico di quelle parti: il broccoletto di Custoza. Che, ovviamente, non può mancare fra gli ingredienti che condiscono la sua pizza. Prodotto, sotto forma di pesto, che viene proposto anche quando il broccoletto non è di stagione, l’inverno. Parlando del concorso, invece, Cinarelli dice: «Ho iniziato io, quasi per scherzo, mettendo via i tagliandi. Poi, pian piano, sempre più persone ci hanno preso gusto». «Peccato perché siamo partiti in ritardo», aggiunge con un mezzo sorriso. La storia Quella del Picoverde è una storia che attinge al passato, ma che guarda al futuro: «In cucina c’è ancora la signora Elodia che ogni mattina prepara alcuni piatti, tanto per dirne una». Il locale, invece, è stato ristrutturato una decina di anni fa e il direttore ha iniziato a metterci mano da subito, appena è arrivato nel 2019. «Puntiamo molto al territorio, anche per quanto riguarda gli impasti parlando della pizza. Ci appoggiamo all’Antico Molino Rosso, a Buttapietra, per le farine perché abbiamo sempre un occhio di riguardo all’evoluzione, anche in questo settore». Di pizze, al Picoverde, ce ne sono di ogni tipo. Dai gusti tradizionali a quelli più innovativi. Il periodo, uscendo per un attimo dalla cucina, non è stato facile per nessuno, nemmeno qui. Le ultime novità in termini di controlli e Green Pass rafforzati, seppur estremamente necessari nella lotta alla pandemia, hanno creato, come spiega Cinarelli, un po’ di confusione nella clientela. In collina D’estate, in collina, il giro di clienti è molto legato anche a chi frequenta gli impianti. Ma la pizzeria-ristorante tiene aperto tutto l’anno. «Fino a qualche tempo fa», sottolinea il direttore, «nei mesi invernali si teneva chiuso. Da qualche anno abbiamo cambiato. Ma il merito di tutto questo, sia delle attrazioni all’esterno, nel parco, che qui nel ristorante vanno ai fondatori, i fratelli Tabarini». Il territorio Quella del Picoverde è una clientela molto legata alle zone del villafranchese. Ma sia Villafranca che Valeggio, così come la stessa Custoza e Sommacampagna, fanno da attrattiva per i turisti. «Diciamo», prosegue Cinarelli, «che gran parte di chi viene a mangiare qui da noi è gente del posto, fidata. Ma ci sono anche bed and breakfast con cui collaboriamo e quindi non mancano gli stranieri. Il posto, poi, è decisamente strategico». I coperti – in tempo di covid – sono circa 130, d’inverno. Numero che sfiora i 300 d’estate nelle terrazze. «Questo dà un po’ il senso della mole di lavoro. Tornando al concorso», conclude il direttore del Picoverde, «credo sia davvero una bella iniziativa, anche per far conoscere nuove realtà del veronese. Peccato, ripeto, essere partiti così in ritardo nella raccolta dei tagliandi». Al momento, prima della pubblicazione finale della graduatoria (e dell’ultimo, importantissimo conteggio), la pizzeria di Custoza stava nel mezzo con quasi quindicimila punti messi in cassaforte. Chiaro è che nel rush finale, quello in cui verranno presi in considerazione i tagliandi da ben 200 e da 300 punti, tutto può davvero ancora succedere. •.
L’amore per il territorio e la pizza al broccoletto tra le colline a Custoza
